La vita di una mamma con un hobby come quello del blog, a volte non è semplice. Prendete un sabato pomeriggio qualsiasi i bimbi dormono il marito è al lavoro ed io decido di dedicarmi alla Pasqualina di Vitto (sfida dell'MTC di questo mese): sembra una cosa difficilissima da fare (soprattutto la storia della cannuccia) e allora ho bisogno di calma e, soprattutto, di concentrazione! Nel silenzio comincio ad organizzarmi: PC in cucina, un foglio con i miei appunti per la mia versione della torta Pasqualina e uno dei miei CD preferiti quando sto in cucina: la colonna sonora di Amélie. Il primo passo è preparare l'impasto... deve riposare almeno un'ora (meglio 2) e allora lo faccio subito, così durante il riposo allatto Emma e mi preparo il ripieno. Piano perfetto... La realtà un pò meno! Non appena cerco di fotografare le palline Emma mi richiama all'ordine: "ba-ba-ba... ta-ta... mmm-mmm-ba-ma..."; e allora uno scatto frettoloso e via dalla mia cucciola (dimenticando di coprire le palline: si sono seccate un pò in superficie, ma a parte l'effetto, veramente poco carino da vedere, la cosa non ha influito sul risultato finale). Dopo essermi occupata della piccola, pannolino, latte, coccoline e box, sono passata alla preparazione del ripieno, niente da rilevare, tranne il fatto che nel frattempo si è svegliato Andrea. Il piccolo chef dopo aver fatto merenda vuole aiutarmi con le palline... Ma come fa a vederle? Sono fuori dalla sua portata e per di più coperte... (Il mio "noooo! Non le ho coperte!" è stato sentito fino a Roma, ma il piccolo chef mi ha consolato con un "mamma patticciona!" azzeccatissimo!). Ormai la frittata l'ho fatta, quindi passo alla fase successiva (dopo aver distratto Andrea dalle palline con le costruzioni). Tiro la prima sfoglia, prima con il matterello e poi provo il metodo pugni: la prima sfoglia è tutta rattoppata (cominciamo bene!)... Abbandono la modalità pugni e la seconda sfoglia va molto meglio: uso solo il mattarello e poi la allargo piano piano a mano (non è molto professionale, però funziona!). La terza e la quarta sfoglia sono una passeggiata, la quinta un pò meno, perchè il piccolo chef ha individuato la "calluccia" sul piano da lavoro e vuole aiutarmi. Devo elaborare una nuva strategia per distrarlo e in fretta! Farlo soffiare nella cannuccia sarebbe un disastro, già mi immagino pezzi di sfoglia sparsi ovunque per la cucina! Vediamo... oggi è sabato... sono le sei (già?)... YoYo... Il "Piccolo principe" e Andrea lo adora! Piazzato il pupetto davanti alla televisione (lo so, non è molto carino, ma ogni tanto ci vuole!), ritorno alla mia torta e al fatidico momento della cannuccia... Rullo di tamburi... Soffio... Ma è facilissimo! Sfilo veloce la cannuccia (drin), chiudo il buchino (driinn), ho paura che si sgonfi prima devo fare almeno una foto (altrimenti chi mi crede? driiinnn), inforno (driiiinnnn!!!)... Cielo, mio marito! ("Stavi cambiando Emma?" "S-s-no, quando torni a casa ti spiego!").
E io che pensavo che il peggio fosse la cannuccia... La Pasqualina tradizionale prevede 33 sfoglie... Io passo, 5 sono più che sufficienti!
Torta salata di zucca, stracchino e porri
E io che pensavo che il peggio fosse la cannuccia... La Pasqualina tradizionale prevede 33 sfoglie... Io passo, 5 sono più che sufficienti!
Torta salata di zucca, stracchino e porri
Ingredienti per una teglia di 22 cm di diametro:
Per la pasta:
Per la pasta:
- 300 gr di farina di Manitoba
- 75 gr di acqua
- 75 gr di vino bianco secco
- 30 gr di olio
- sale
Per il ripieno:
- 1 kg di zucca
- 250 gr di ricotta
- 180 gr di stracchino
- 50 gr di parmigiano
- 2 porri
- 2 uova
- 1 rametto di rosmarino
- olio extravergine di oliva
- sale
Prima di tutto preparate l'impasto: con la farina, formate una fontana versate al centro tutti gli altri ingredienti e lavorateli fino ad ottenere una pasta morbida, ma non appiccicosa. Dividete l'impasto in cinque palline e fatele riposare coperte per almeno un'ora, meglio due. Nel frattempo pulite i porri e fateli appassire per 15 minuti in una padella con poco olio (se dovesse essere necessario, aggiungete un goccio di acqua, i porri non devono bruciare!), aggiustate di sale e lasciate da parte. Pulite la zucca, tagliatela a dadini e fatela rosolare per qualche minuto in una padella con gli aghi del rosmarino. Coprite con acqua e fatela cuocere, con il coperchio, per una decina di minuti. Scoprite e fate cuocere per altri 5 minuti (l'acqua si deve asciugare completamente), aggiustate di sale e mettete da parte a raffreddare. In una ciotola sbattete due uova, aggiungete la ricotta ed il parmigiano, salate e pepate ed amalgamate con cura, quindi aggiungete la zucca e mescolate con cura. Stendete una pallina in una sfoglia sottile e foderate il fondo e le pareti di una stampo, precedentemente unto di olio (ungete anche il bordo dello stampo, altrimenti la pasta si strapperà quando dovrete arrotolarla), facendola debordare un poco. Con il pennello, ungete la pasta di olio e stendete la seconda sfoglia. Distribuite sul fondo dello stampo metà dei porri, coprite con metà dello stracchino. Versate il composto di ricotta e zucca, livellatelo e ricoprite con lo stracchino ed i porri rimasti. Tirate la prima delle tre sfoglie, che formeranno il 'coperchio' della vostra torta, (devono essere tirate sottilissime e non devono avere buchi: io le ho tirate prima con il matterello e poi le ho allargate a mano piano piano, invece che con i pugni) e coprite il ripieno, facendola debordare di lato; ungete bene la superficie con un pennello. Tirate la quarta sfoglia, appoggiatela sulla precedente, ungetela bene e appoggiate sul bordo la cannuccia (che vi servirà per soffiare aria tra le ultime due sfoglie). Tirate l'ultima sfoglia, appoggiatela sulla precedente e ungetela molto bene. Arrotolate i bordi a cordoncino (se è troppo tagliatene un pochino) e soffiate nella cannuccia. Quando l'ultima sfoglia sarà gonfia come un palloncino, togliete velocissime la cannuccia e sigillate l'apertura. Infornate nel forno già caldo a 180° per 40-50 minuti o fino a doratura del coperchio. Appena tolta dal forno, con delicatezza, spennellate la superficie di olio. Raffreddandosi, la pasta si ammorbidirà e, se abbastanza sottile, scenderà come un velo. Lasciate stiepidire e servite. Bon appétit! (tiepida è buonissima, ma il giorno dopo lo è ancora di più!)
Con questa ricetta partecipo all'MTC di settembre
Disavventure a parte, questa torta la rifarò sicuramente perchè come dice la Vitto nel suo post è "una poesia di sapori e profumi che si sprigionano al taglio e ad ogni morso"... Non saprei descriverla meglio...
Con questa ricetta partecipo all'MTC di settembre